Lepre italica
Lepus corsicanus
Classe: Mammiferi (Mammalia)
Ordine: Lagomorfi (Lagomorpha)
Famiglia: Leporidi (Leporidae)
Dimensioni: si tratta di animali di medie dimensioni, con testa piccola, occhi ed orecchie grandi, denti incisivi molto sviluppati a crescita continua, zampe posteriori assai sviluppate. Misura circa mezzo metro o poco più di lunghezza, per un peso di 3–3,5 kg. La specie è molto simile alla Lepre europea, ma ha un corpo più slanciato ed è di dimensioni più piccola.
Vita: poco si sa circa le abitudini di questo animale, in quanto fino a poco tempo fa considerato una sottospecie della Lepre europea e perciò non studiato esaurientemente. La Lepre italica ha abitudini notturne, con una elevata fedeltà al territorio, ha un comportamento sedentario con spazi vitali relativamente piccoli. Dopo il tramonto frequenta le aree di pastura, nelle cui vicinanze stabilisce in seguito i covi diurni. I covi sono normalmente nel folto della vegetazione e nel bosco.
Habitat: la Lepre italica abita sia le zone montane quanto quelle costiere. L’habitat è costituito da vegetazioni a mosaico con alternanza di radure, praterie, cespuglieti e anche zone boscate da latifoglie. Gli ambienti dove vive sono caratterizzati dalla presenza di formazioni boschive di latifoglie con radure, anche coltivate a cereali, vigneti, oliveti e mandorleti, aree cespugliate, macchia mediterranea, gariga e pascoli.
Cosa mangia:
questo animale ha una dieta esclusivamente erbivora, molto differenziata, anche se a base principalmente di Graminacee, Leguminose e Composite. In inverno invece aumenta il consumo di gemme e cortecce. Nella Lepre italica, come nelle altre specie, si verifica la ciecotrofia che consiste nella reingestione di particolari feci prodotte durante il riposo, e questo consente una completa assimilazione dei nutrienti contenuti nelle piante consumate.
Riproduzione:
si ritiene che le sue abitudini riproduttive non siano molto differenti da quelle delle altre specie di lepri. Si riproduce durante tutte le stagioni, anche se è stata rilevata una concentrazione delle nascite nel periodo primaverile. Ogni figliata è in media inferiore a 2 leprotti con un minimo di 1 ad un massimo di 4 parti per femmina. Sono animali con utero doppio.
Piccoli: come per tutte le specie di lepri, i piccoli appena nati hanno gli occhi aperti ed il corpo ricoperto di peli. Dopo qualche ora dalla nascita sono in grado di muoversi agilmente e dopo un mese di vita i cuccioli si allontanano definitivamente dal rifugio materno.
Curiosità:
le due specie sono distinguibili tra loro dalla colorazione del mantello. Il carattere più facilmente riconoscibile consiste nella separazione netta tra la colorazione bianca del ventre e la colorazione dei fianchi nella Lepre italica, infatti nel gergo venatorio viene denominata “lepre dalla mezza luna”. La nuca e la parte dorsale del collo sono grigio-nerastra nella specie italica, colorazione bruno-rossiccia in quella europea. Mentre la coscia e groppone sono di colore bruno-ocra-rossiccia nella Lepre italica e bruno-grigiastra in quella europea. Non sono presenti differenze di colorazione tra i due sessi.
Note: veniva un tempo considerata una popolazione locale della lepre comune (Lepus europaeus corsicanus): solo in tempi recenti, grazie all'analisi del DNA mitocondriale, si è arrivati alla conclusione che si tratta di una specie ben distinta da L. europaeus. in Italia sono presenti quattro specie di lepri: Lepre comune o europea (Lepus europaeus), Lepre italica (L. corsicanus), Lepre variabile (L. timidus) e la Lepre sarda (L. “capensis” mediterranea). La specie Lepre italica è stata classificata come specie “Vulnerabile” (VU) con trend “in declino” delle categorie IUCN ( International Union for Conservation of Nature).
Nel Parco: nel Parco sono presenti entrambe le specie (Lepus europaeus e Lepus corsicanus) con basse densità e pressochè ovunque.
Lepre italica
(foto di: Giuseppe de Socio archivio foto ISPRA)