Rospo Comune
Bufo bufo (Linnaeus, 1758)
Classe: Anfibi (Amphibia)
Ordine: Anuri (Anura)
Famiglia: Bufonidi (Bufonidae)
Riconoscimento: Il rospo comune è riconoscibile dagli altri anuri per la presenza di grandi corpi ghiandolari sopraoculari (ghiandole paratoidi). Le grandi dimensioni, soprattutto delle femmine, sono un altro carattere distintivo. L’unica specie relativamente simile è il rospo smeraldino, la cui presenza non è confermata nel PNALM, caratterizzato da piccole macchie verdi dorsali, assenti nel rospo comune. Dall'aspetto robusto, è ricoperto da una pelle spessa e rugosa. La colorazione del dorso è castano-bruna, mentre sul ventre la pelle è di colore più chiaro. Gli occhi sono laterali con la pupilla orizzontale e l’iride di color rame/arancio (caratteristica determinante per il riconoscimento). La bocca è priva di denti, utilizza la lingua per procurarsi il cibo.
Biologia ed ecologia: Il rospo comune è una specie diffusa e ad ampia valenza ecologica. Gli adulti vivono in una grande varietà di ambienti, naturali e secondari, come ecotoni forestali, prati di derivazione, boschetti, ma anche coltivi o ambienti suburbani, anche relativamente lontani da corpi idrici. In questi ambienti si nutre di invertebrati quali insetti, crostacei, centopiedi, lombrichi e lumache. Gli ambienti acquatici usati per la riproduzione sono di norma con acque ferme o a lento scorrimento, ma questo rospo può deporre anche sulle rive di fiumi, laghi e grandi stagni, così come in strutture artificiali come fontane, abbeveratoi e cisterne. Tra gennaio ad aprile, fino all’inizio dell’estate alle quote maggiori, avvengono vere e proprie migrazioni verso i siti riproduttivi di centinaia di individui. Le uova sono deposte anche a migliaia in lunghi cordoni gelatinosi e i girini, caratteristici per il colore nero lucido sono onnivori. Lo sviluppo è piuttosto rapido e migliaia di neometamorfosati escono in primavera dalle acque per disperdersi negli ambienti circostanti. In ambiente acquatico girini e adulti possono essere predati da natrici e aironi, mentre in ambiente terrestre i predatori naturali sono natrici e piccoli mammiferi.
Fattori di minaccia: Nonostante il rospo comune sia così largamente diffuso in tutto il PNALM e le sue popolazioni risultino consistenti, segno che non sussistano particolari minacce, nel periodo delle migrazioni riproduttive abbiamo potuto osservare diversi individui morti lungo le strade. Queste morie possono talvolta esser davvero drammatiche e determinare la consistente riduzione di alcune popolazioni. Per evitare lo schiacciamento da parte degli autoveicoli, riscontrato in diverse zone del parco, saranno posizionati pannelli di avviso e saranno attivate iniziative didattiche. Anche l’inquinamento chimico delle zone agricole e delle acque utilizzate per scopi irrigui può essere un rischio per la conservazione di questa specie. Il Rospo comune è protetto da Leggi regionali nel territorio del Parco.
Curiosità: Mentre nella cultura e nella letteratura popolare europea il rospo è stato a lungo associato alla stregoneria, in Estremo oriente è sempre stato animale portatore di prosperità e ricchezza.
Nel Parco: Questo rospo è largamente diffuso in Europa e in alcune aree del nord Africa. In Italia è distribuito in tutte le regioni tranne la Sardegna. La presenza del rospo comune nel PNALM è stata confermata in 9 dei 31 siti in cui era segnalato storicamente dal 1971, ma negli ultimi anni del monitoraggio sono state aggiunte 78 nuove stazioni. La specie appare quindi ampiamente distribuita in tutto il Parco, tra 345 e 2240 m s.l.m., ed è stata segnalata in ogni possibile tipologia di corpo idrico: fontanili; abbeveratoi; pozze temporanee; ruscelli; torrenti; laghetti; stagni; marmitte su roccia e vasconi artificiali.
Rospo maschio adulto
(foto di: Matteo Di Nicola)
Accoppiamento di rospo comune
(foto di: Matteo Di Nicola)
Ovature di rospo
(foto di: Matteo Di Nicola)
Larve di rospo
(foto di: Matteo Di Nicola)
Rospo comune - Distribuzione e Presenza nel Parco
(foto di: Bologna et al.)