Orso morto: interviene la comunita' del parco
( Pescasseroli, 18 Gennaio 2012 )"Il Patom non può continuare a rimanere un impegno di facciata". Questo il commento del Presidente della Comunità del Parco ,Alberto D’Orazio all’indomani della morte dell’orso trovato nei giorni scorsi sul Sirente, gravemente malato.
"Di fronte all’ennesima gravissima perdita, la riflessione non basta più - dice D’Orazio - è arrivato il tempo delle azioni concrete. Le criticità sono note e da tempo denunciate. Non possono essere affrontate soltanto dal Parco. Occorre l’impegno di tutte le istituzioni preposte, dalle Regioni alle Province ai Comuni del Parco ciascuno per le proprie competenze iniziando in primo luogo, a dare attuazione ai Piani d’Azione già condivisi come il Patom che non può continuare a rimanere un impegno di facciata senza alcuna concretezza. Non c’è più tempo da perdere".
Il Patom, Piano d’Azione per la tutela dell’Orso bruno Marsicano, è un protocollo d’intesa firmato nel 2006, dalle Regioni Abruzzo, Lazio e Molise, le Province dell’Aquila, Frosinone, Isernia, Chieti e Teramo, i 4 parchi abruzzesi, l’Università "La Sapienza" di Roma, il Corpo forestale dello Stato e Federparchi con l’impegno a collaborare e mettere in campo un Piano d’Azione interregionale per la tutela dell’orso Marsicano considerato una specie ad alto rischio di estinzione, che porti entro il 2020 ad un aumento numerico del 25% dell’intera popolazione di orso marsicano e ad una riduzione del 50% della mortalità.
"Il Patom - conclude D’Orazio - dopo 6 anni non ha prodotto nessun risultato di rilievo. Tra problemi enormi come il terremoto e i tagli ai bilanci l’orso è scomparso dalla lista delle priorità delle regioni. Eppure quello che c’è da fare è tutto scritto chiaramente. Bisogna solo cominciare a metterlo in pratica".
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Comunicato Stampa n. 5/2012
Orso morto: interviene la comunita' del parco